Meloni: "Sull'energia deve intervenire l'Europa"
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Direttore: Alessandro Plateroti

Meloni: “Sull’energia deve intervenire l’Europa”

Camera dei Deputati Parlamento

Nella sua replica agli interventi dei deputati della Camera la premier Meloni ribatte sulle critiche emerse sulla questione energetica e migratoria.

La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha aperto la sua replica partendo dicendo di aver trovato bizzarro il fatto che nel suo intervento è stata accusata nello stesso dibattito di essere sia troppo sovranista sia troppo mainstream. Questo, secondo la premier accade perché “queste contraddizioni nel lavoro che stiamo facendo siano figlie di etichette troppo semplicistiche che per troppi anni hanno tentato di affibbiarci che nella prova dei fatti stanno tornando indietro come dei boomerang”.

La nostra linea politica e la nostra storia sono troppo profonde per esser inserite nelle etichette troppo volte si vuole leggere la politica italiana. Per alcuni è difficile caratterizzare il lavoro che stiamo facendo. La premier poi ha accolto positivamente la mancanza di critiche su molti temi sollevati dall’informativa come il ruolo dell’Italia nel Mediterraneo e in Europa anche per quanto riguarda l’energia.

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La replica della premier sulla questione energetica

“Nella situazione drammatica nella quale ci troviamo ci sono anche nascoste delle occasioni che dobbiamo saper cogliere. Si dice che noi italiani siamo bravissimi trasformare le criticità in opportunità” ha detto la premier parlando della questione energetica. Su questa questione Meloni ribadisce che il governo è pronto “a fare tutto quello che c’è da fare per fermare la speculazione sui prezzi dell’energia.”

E su questo auspica il pronto intervento dell’Europa anche perché al momento non ci sono stati interventi risolutivi. Meloni è convinta che “gli unici interventi davvero efficaci e risolutivi debbano arrivare dall’Ue” e chiarisce che su questo tema “non abbiamo cambiato idea, abbiamo sempre sostenuto la stessa tesi, ovvero che l’Ue debba occuparsi delle grandi materie strategiche piuttosto delle cose più prossime lasciate alla competenza di stati nazionali, ovvero quello che è scritto nei trattati nel principio di sussidiarietà”.

“Se l’Ue non interviene l’Italia va da sola”

E con una nota critica sottolinea che l’Ue sempre stata solerte nell’intervenire in affari nazionali “oggi tarda ad affrontare una situazione per noi epocale” e spera che agisca al più presto nel “muoversi come attore politico globale”. Ma se le misure europee dovessero rivelarsi inefficaci o dovessero ancora tardare, cosa che non auspica il governo, ma la premier sottolinea “siamo pronti ad intervenire anche a livello nazionale”.

L’azione di governo si sta muovendo verso quel senso ovvero mettere in sicurezza famiglie e imprese lavorando sulla propria indipendenza e sovranità energetica con l’estrazione di gas e diversificando gli approvvigionamenti. Per quanto riguarda invece l’altro punto critico, la questione migratoria, Giorgia Meloni chiarisce la questione dei ricollocamenti che per il suo governo non sono la risposta al problema.

Inoltre la premier ribadisce che non è disposta ad accettare che l’Italia debba fare quello che gli altri paesi non sono disposti a fare. Prendendo ad esempio la reazione della Francia quando per la prima volta ha dovuto aprire i porti per far attraccare una nave Ong e far sbarcare i migranti. L’Italia, secondo Meloni, non deve essere l’unico porto di sbarco d’Europa mentre chiede all’Ue che tutti i paesi vengano messi nelle stesse condizioni.

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ultimo aggiornamento: 13 Dicembre 2022 12:50

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